#Expo2015 non nutre più la musica: le scuse (in inglese) ai compositori di tutto il mondo

Come salvare dal naufragio l’ambizioso progetto musicale di #Espo2015? #cammuffexpo ha la soluzione!

50 opere di musica contemporanea, commissionate a 50 compositori di tutto il mondo. Da eseguire nell’Auditorium di Expo. Era questo il programma di «Nutrire la musica – Feeding Music». Ma c’è un problema: lo spazio destinato alla musica nell’area Expo è inutilizzabile. In primo luogo, la zona destinata ai musicisti sarebbe occupata da un enorme tavolo, praticamente inamovibile. In secondo luogo, l’acustica della sala sarebbe pessima, forse adatta a un convegno ma inadeguata per eventi musicali con qualche ambizione.
Sono dunque partite le lettere di scuse:

«Dear composers, first of all please accept our sincere apologies…»

In inglese, of course…

La soluzione di #Expo2015? Spostare il tutto a settembre, mettendo Expo2015 in concorrenza con il maggior evento musicale cittadino (e non solo), il festival MITO. Ma non c’è problema. In casi come questo basta camuffare le parole: non si chiama più “concorrenza”, ma “sinergia”.
La soluzione di #cammuffexpo? Possiamo prendere ispirazione da uno dei capolavori di Laurie Anderson, Handphone Table (1978).

Di fronte a me, una sedia e un tavolo di legno, consunto e levigato dal tempo. Due incavi vicino al bordo del tavolo, a una ventina di centimetri di distanza.
Mi siedo, sistemo i gomiti negli incavi sul piano del tavolo, mi chino leggermente in avanti, appoggio le palme delle mani sulle orecchie.
Una rivelazione.
Un suono che non potevo udire si trasmette dal tavolo alla mia mente, attraversando il mio corpo. Sono fuori e dentro. Sono corpo e materia. Sono soggetto e oggetto. Sono al tempo stesso l’attore, lo spettatore, la scena.

Sarà dunque sufficiente “preparare” l’inutile tavolo dell’Auditorium di #Expo2015, inserendo una serie di riproduttori sonori a distanza adeguata, predisponendo gli incavi per i gomiti degli ascoltatori e programmare le opere dei compositori che hanno preso parte al progetto.

La notizia su Corriere.it.

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